BUON NATALE SENZA MORTE

venerdì 19 dicembre 2014

La caduta di GREENPEACE



Dopo due anni di donazioni mensili a Greenpeace, ho aperto gli occhi e ho deciso di revocarle.
Il servizio sostenitori mi ha giustamente chiesto le ragioni, e io le ho messe nero su bianco.
Siccome poi nessuno mi ha risposto e anche alla luce di ciò che ho scoperto, qui di seguito pubblico la mia lettera, aperta a tutti coloro che vogliono saperne di più su questa (ahimè) oscura faccenda.



"Ciao Stefania [del servizio sostenitori di Greenpeace],
certamente delle spiegazioni dettagliate [del perché ho deciso di revocare le mie donazioni] sono dovute.

Ho visto le campagne attuali di GP ed ho partecipato ad un incontro con dei volontari della mia città.
Premesso che tutti sono stati simpatici e gentili nel dare informazioni, hanno spiegato cos'è l'associazione, com'è strutturata e qual è la sua storia, dopodiché sono passati alla descrizione nel dettaglio delle campagne in difesa del pianeta che attualmente stanno sostenendo. Esse riguardano la sostenibilità del clima, dei mari, delle foreste, l'eliminazione dell'inquinamento ambientale e la lotta contro gli OGM.
Al termine della riunione però mi è venuta da fare una domanda, ossia come mai tra tutte le soluzioni presentate per cercare di risolvere i problemi legati a queste campagne manchi sempre la sostenibilità verso la scelta vegan o quantomeno verso una scelta 100% vegetale, senza consumo di animali? Dico subito che non avevo la minima intenzione di essere provocatorio, tutt'altro! Semplicemente sono vegano e conosco gli effetti di questo stile di vita, so benissimo per esempio che:
se voglio risolvere il problema dell’overfishing, non posso affermare che è necessario diminuire il consumo di pesce, lo devo semplicemente eliminare;
se voglio far si che alcune specie di tonno non si estinguano, non devo fare una classifica delle aziende produttrici di tonno in ordine di “sostenibilità”, perché nessuna di queste aziende potrà mai esserlo, dovrò invece dire di smettere di mangiare tonno;
se voglio proteggere le balene, non posso permettermi di salvaguardare solo quelle che si trovano nei santuari e tutte le altre sparse per il mondo, invece, le posso mangiare; https://www.youtube.com/watch?v=b1L2WuV-pGo;
e ancora come posso sostenere la lotta alla deforestazione dicendo che uno dei problemi principali che la causa è rappresentato dall'allevamento intensivo, e poi non dico di non mangiare carne ma anzi ne promuovo il consumo con parole tipo "Carne biologica", "Carne ecosostenibile"? Il fatto è che la produzione di carne, pesce e derivati animali NON PUÒ’ essere sostenibile. E' un dato di fatto comprovato da decine e decine di studi scientifici. Perché non dirle chiare e tonde queste informazioni?
Invece vedo che per salvare i tonni si pubblicizzano delle ricette in cui l’ingrediente principale è proprio il tonno!http://www.greenpeace.it/tonnointrappola/ricette.html
Queste sono solo alcune delle “incongruenze” di cui parlavo!

Tornando alla domanda fatta ai volontari, la risposta principale è stata che: Greenpeace non sostiene il veganismo perché lo considera una scelta che non avvicina la gente, ma anzi la allontana, poiché le persone rimangono sempre spaventate quando sentono la parola "vegano", e se l'associazione adottasse una politica in tal senso non si potrebbe avere la grande quantità di opinione pubblica che ad oggi possiede.
Inoltre essendo GP un'organizzazione estesa a livello mondiale, non è pensabile promuovere la scelta vegan in zone come l'Africa, il Sud-Est asiatico, e in generale in tutti i paesi poveri.
Hanno inoltre ammesso, seppur in maniera molto diplomatica, che la scelta vegan è, in effetti, una soluzione ottimale per risolvere una svariata quantità di problemi ma che comunque si tratta di un qualcosa di personale e di non comunicabile attraverso campagne di sostegno.

OK, Sono d'accordo, non si può dire ai paesi poveri di seguire un'alimentazione vegana ma cosa vieta di farlo in Italia e in Europa? Nascondersi dietro il fatto di essere un’associazione mondiale ha tutta l'aria di essere una scelta di comodità.

E poi OK sono d’accordo che andare a dire alla gente di diventare vegani farebbe perdere tanto appoggio popolare perché purtroppo è vero, i vegani non sono molto ben visti e nonostante l'informazione stia lentamente crescendo e la consapevolezza si stia espandendo sempre più, in linea generale siamo comunque troppo pochi perché si possa avere una rilevante voce, confrontata con quella di GP. Tuttavia, non è necessario utilizzare la parola “vegano”, anzi può non essere nemmeno pronunciata. Basta dire di consumare un’alimentazione 100% vegetale. Cosi facendo si raggiungerebbero molte soluzioni ai problemi ambientali che GP pone, mentre essere vegani è più un’ideologia degli animalisti. E sappiamo bene che GP è un’associazione ambientalista ed antropocentrica e non si occupa di salvaguardare gli animali, biocentricamente parlando.
D'altronde Greenpeace è famosa per affrontare il problema dei combustibili fossili, volendone addirittura vietare la produzione e l’utilizzo in favore delle risorse alternative. GP è consapevole che se domani non usassimo più nucleare, petrolio e carbone il sistema collasserebbe, assuefatto com'è? Eppure l’abolizione di queste fonti non rinnovabili può essere comunicabile attraverso campagne di sostegno, come mai? Se ne promuove la fine!
Perché invece quando si tratta di dire apertamente di non consumare animali mi viene risposto che non si può costringere la gente a cambiare alimentazione? Non la si costringe in qualche modo a non usare più la macchina in favore della bicicletta?
Inquina più un onnivoro che va in bicicletta tutti i giorni, ma mangia carne rispetto ad un vegano che guida un Hummer.” (Paul Watson).

Con questi comportamenti l'associazione dimostra di avere un atteggiamento profondamente incoerente con gli ideali di ambientalismo che dice di possedere.
Per concludere, ma questo non influenza la mia decisione in quanto è solo un’osservazione personale, tanti volontari di GP sono onnivori e l'idea di essere anche solo vegetariani non li sfiora nemmeno.

A questo punto cosa dovrei pensare?
Mi sembra che i vostri sforzi per risolvere determinate questioni siano vanificati dal fatto che le suddette questioni siano irrisolvibili senza un cambio d'idea e d'immagine.
In fondo non mi pare di stare chiedendo la luna, associazioni ambientaliste che promuovono la scelta 100% vegetale c’è ne sono e sono molto più coerenti, una fra tutte la “Sea shepherd conservation society”. A loro non interessa nulla di animalismo, ma sanno bene che per salvare gli oceani non devono più mangiarne gli abitanti!
Perché GP organizza cene a base di pesce nelle sue campagne anti-sfruttamento dei mari?

Mi spiace di avere scritto cosi tanto e me ne scuso e inoltre mi dispiace, davvero molto, di dover revocare il mio sostegno, però come spero avrai potuto capire dalle mie motivazioni e sebbene penso che GP non sia totalmente sbagliata, la Mission dell’associazione mi appare tradita dai modi di fare controproducenti, che non mi fanno più credere in lei.
Non mi resta che augurarle una diversa presa di coscienza su certe tematiche.

Ti ringrazio.
Un saluto"

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